Che il comportamento sia il nostro primo vero biglietto da visita, non è certo una novità.
Spesso però, specialmente sul luogo di lavoro, la quotidianità può portarci man mano a perdere un pò della sana attenzione che dovremmo dedicare al nostro atteggiamento.
Per fare buona impressione, non è importante solo ciò che diciamo, ma anche come lo diciamo.
Se per un macellaio o un edicolante è importante rivolgersi in modo adeguato ad un cliente ed evitare piccoli gesti sconvenienti, tanto più lo sarà per l’agente immobiliare, al quale il cliente deve affidare la trattativa della sua casa.
Un migliaio di parole non lasciano un’impressione tanto profonda quanto una sola azione.
(Henrik Ibsen)
E’ buona norma che il cliente trovi un ambiente accogliente quando entra in agenzia.
Anche se in quel momento è molto occupato, l’agente immobiliare deve sempre dare il buongiorno per primo e sfoderare un bel sorriso, in modo da mettere a proprio agio chi entra. Soprattutto se il potenziale cliente varca la soglia della vostra agenzia per la prima volta, non deve sentirsi un intruso, ma un ospite ben accetto.
Anche il modo di salutare o conversare è fondamentale. Il fatto di essersi incontrati un paio di volte per consulenze immobiliari, non rende l’agente immobiliare e il cliente amici. Perciò, anche dare subito del tu, usare espressioni molto colorite o un comportamento troppo confidenziale, può apparire decisamente fuoriluogo.
Di solito atteggiamenti più seri e posati sono maggiormente graditi, perché visti come sintomo di rispetto e professionalità.
Si sa che gli agenti immobiliari trascorrono molto tempo al telefono.
Il loro lavoro infatti implica di dover fornire molte informazioni a chi li contatta telefonicamente. Si stima che per ogni annuncio immobiliare pubblicato vengano ricevute almeno 20 telefonate. Ciò vuol dire che l’agente immobiliare è praticamente sempre a disposizione.
Quando però non è strettamente necessario, meglio evitare di rispondere al telefono durante la visita ad un immobile o in un momento cruciale della trattativa.
E gli sms? parlare col cliente tenendo gli occhi fissi sullo schermo… beh, forse è ancora peggio di assentarsi qualche minuto per rispondere a una chiamata.
Meglio non confrontare la situazione dei clienti che l’agente immobiliare si trova davanti con altre situazioni simili capitate in passato. Ognuno vuole sentirsi speciale e coccolato nella ricerca della casa perfetta per sé e per la propria famiglia, o nella vendita del proprio immobile.
Inoltre raccontare aneddoti su altri clienti che possono sembrare divertenti in un primo momento, in realtà possono far nascere nell’acquirente il sospetto che in futuro l’agente possa ridere con altri anche di lui.
Dopotutto, si sa che:
Se vuoi sapere come parla di te una persona, ascoltala mentre parla con te di altri.
E’ preferibile instaurare un clima di fiducia e non di sospetto.